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Counselor empatici si nasce o si diventa?


Per spiegare l'empatia e il tipo di aiuto possibile con il counseling centrato sulla persona è opportuno fare un passo indietro.

Intorno agli anni ’40 Carl Rogers, psicoterapeuta americano, ha sviluppato una metodologia d’aiuto basata sul concetto di non direttività definendola terapia centrata sul cliente. Il termine paziente viene volutamente abbandonato proprio per sottolineare la parità tra il cliente e in questo caso il counselor. L'approccio centrato sulla persona considera ogni individuo in grado di auto-comprendersi, migliorarsi e trovare soluzioni alle proprie difficoltà. Questo tipo di approccio responsabilizza la persona rispetto alle scelte e ai vissuti della propria vita, facendola sentire capace di trovare soluzioni in un clima di fiducia in cui empatia, autenticità e accoglienza incondizionata sono elementi caratterizzanti la relazione di aiuto.

L'empatia è uno degli ingredienti fondamentali per sviluppare delle buone basi in una relazione...è la capacità di sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi del cliente, è riuscire a mettersi nei panni dell'altro mantenendo il proprio ruolo, è la capacità di sentire il mondo dell’altro e accettarlo come unico e irripetibile, è sospensione del giudizio e di ogni forma di interpretazione.. Questa abilità richiede una grande attenzione e sensibilità nell’ accogliere i vissuti della persona, soprattutto quando questi sono per esperienza, valori o idee vicini ai nostri. “L’empatia aiuta il nostro interlocutore a diventare più consapevole delle proprie emozioni,” è noto come essere a contatto con i propri processi emotivi costituisca una componente fondamentale della salute mentale, nel senso che le emozioni possiedono molte qualità adattive che guidano e dirigono le persone nel poter accedere e nel poter riconoscere i propri bisogni e desideri.” (Giusti-Locatelli – Empatia integrata)

Ma counselor empatici si nasce o si diventa?

Ci sono varie opinioni a riguardo, alcuni sostengono che empatici si nasce, se così fosse gran parte del lavoro di formazione e aggiornamento sarebbe inutile, altri invece affermano l'opinione opposta che questo tipo di abilità viene completamente appresa. Personalmente vedo l'empatia come un'abilità in alcune persone più spiccata e in altre meno ma che può essere sviluppata nel corso del tempo. Questa sensibilità verso gli altri esiste fin da quando siamo piccoli e cresce in maniera diversa in base alle relazioni interpersonali avute nel corso della propria via. L'abilità empatica di un counselor può essere migliorata attraverso la conoscenza personale e la formazione in modo da fluire in maniera più efficace verso il cliente. Da alcune ricerche risulta che i counselor più esperti offrano un livello più elevato di empatia ai loro clienti rispetto ai counselor con meno esperienza (Barret-Lennard 1962; Fiedler, 1949; Mullen e Abeles, 1972). In realtà l'empatia non è una realtà statica che abbiamo a prescindere dalle circostanze in cui ci troviamo, quindi si può concludere che l'abilità del counselor di usare la propria sensibilità dipende dalla relazione che riesce ad instaurare con il cliente e anche quanto è centrato come persona. Il counselor si "svuota" per accogliere ciò che porta il cliente, aumentando la proprie capacità di entrare in ascolto e in empatia, aiutando la persona a migliorarsi e ad affrontare le sfide della vita con maggior fiducia e consapevolezza . Provare per credere!

 

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